Un evento imbarazzante e scomodo che molte persone, specie dopo i 50 anni, si trovano a dover affrontare è la perdita di urine, che viene distinta in due tipi: incontinenza da sforzo o incontinenza da urgenza. Il problema è più diffuso tra le donne sia per la conformazione anatomica della via urinaria che per la gravidanza. In ogni caso è bene fare una visita urologica per trovare una soluzione al problema, questa può essere sia chirurgica che medica- riabilitativa.
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L'unità di Andrologia accoglie i pazienti che presentano disfunzioni erettili o anche problemi di eiaculazione precoce e di infertilità.
Spesso si prova imbarazzo ad affrontare il problema che però crea grandi problemi psicologici al soggetto e problemi di coppia.
Le cause possono essere sia ormonali che organiche, o legati a problemi psicologici che vanno affrontati con serenità sapendo che esiste la soluzione giusta.
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Il Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Salesi è una struttura, aperta 24 ore su 24, creata per prestare le prime cure mediche e chirurgiche ai casi di emergenza/urgenza e per effettuare gli interventi necessari per la stabilizzazione del paziente critico, decidendo poi sulla necessità o meno del ricovero.
Nell’ambito del Pronto Soccorso è attiva una struttura di Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.) con posti letto in cui vengono prudentemente trattenuti i bambini con patologie che non consentono una dimissione immediata, ma che probabilmente potranno essere dimessi entro le successive 24 – 36 ore.
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Il Pronto Soccorso NON è un ambulatorio pediatrico e NON sostituisce il pediatra di fiducia, al quale devono fare riferimento tutti i casi non urgenti. Prima di recarsi in Pronto Soccorso è comunque bene consultare sempre il proprio pediatra.
Il Pronto Soccorso NON è un ambulatorio polispecialistico (le visite specialistiche urgenti richieste dal curante vengono prenotate al Centro Unico Prenotazioni, numero verde gratuito 80098798, e comunque non hanno luogo in Pronto Soccorso).
Il Pronto Soccorso NON è una sede in cui si effettuano prestazioni strumentali o di laboratorio non urgenti.
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Il Pronto Soccorso è impegnato ad assicurare ai bambini la migliore assistenza secondo un criterio di priorità, ovvero vengono trattati prima i casi più urgenti.
All’arrivo in Pronto Soccorso il bambino è sottoposto a:
* triage infermieristico. L'infermiere di triage, appositamente formato e seguendo regole precise e riconosciute a livello internazionale, valuta i casi ed assegna a ciascuno dii essi un codice colore che definisce la priorità di accesso alla visita medica.
I codici colore sono:
- a) codice rosso: immediato pericolo di vita, accesso immediato;
- b) codice giallo: potenziale pericolo di vita, accesso nel più breve tempo possibile (entro 15 minuti);
- c) codice verde: nessun pericolo di vita, accesso dopo i codici rosso e giallo (entro 120 minuti);
- d) codice bianco: nessuna urgenza, accesso dopo i codici rosso, giallo e verde (entro 180 min);
* visita medica. Viene effettuata in base al grado di priorità stabilito dall'infermiere di triage e, a parità di codice colore, secondo l’ordine di arrivo.
Il Pronto Soccorso è un servizio prezioso da usare correttamente ed il suo eccessivo affollamento, legato a un uso improprio della struttura, rende difficoltosa l’assistenza ai bambini che hanno realmente bisogno di cure e facilita la diffusione di malattie infettive (sindromi influenzali, gastroenteriti, esantemi, etc.).
In presenza di grande affollamento o di casi particolarmente gravi, i tempi di attesa per la visita medica dei codici a bassa priorità (verde e bianco) potrebbero oltrepassare i limiti prestabiliti.
Il personale sanitario del Pronto Soccorso avrà cura di informare tempestivamente l’utente.
In caso di codice rosso, il Pronto Soccorso interrompe le restanti attività per dedicarsi al paziente.
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- Cosa devo fare per avere informazioni ed il telefono è sempre occupato?
Mandi una e-mail a :
beatrice.carrano @ospedaliriuniti.marche.it
pecificando quesito e recapiti per successivi contatti.
- Come faccio per avere un appuntamento con il vostro Servizio?
Per le prime visite è necessario prenotare la visita via CUP Regionale al numero 800 098 798
(attivo dal lunedì al sabato dalle ore 08:00 alle ore 18:00)
e specificare il tipo di visita
→ allergia Respiratoria (rinite rinosinusite ed asma bronchiale)
→ allergia alimentare (orticaria cronica, allergia a farmaci ),
come indicata nella prescrizione del medico inviante.
Per informazioni generali :
- In caso di visita di controllo successive alla prima visita
contattare la Caposala al numero +39 071-5963559
dalle ore 12.30 alle ore 14:00 dal lunedì al venerdì.
- Studio medici
+39 071 596 3245 (12:00-13:00),
comunicazioni sono possibili anche attraverso mail, quelle dei singoli medici sono disponibili nel capitolo Equipe del sito SOD ALLERGOLOGIA
Se medico curante ritiene che la sua patologia necessiti di visita urgente può:
- prendere contatto con la Caposala al numero +39 071 596 3559
- inviare un FAX al +39 071 596 3253
- una e-mail a s.allergologia@ospedaliriuniti.marche.it
per specificare con un breve testo scritto le motivazioni che giustificano l’urgenza ed aggiungendo sempre il numero del cellulare per consentire di richiamare per eventuali chiarimenti.
- Cosa devo fare per prenotare una visita Allergologica urgente?
Chieda al suo medico curante di inviare una e-mail a:
urgenze.allergologia@ospedaliriuniti.marche.it con una breve descrizione della condizione che attiva la richiesta specificando i recapiti del medico (numero del cellulare)e del paziente per i successivi contatti.
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- Cosa devo portare con me alla visita Allergologica?
L’impegnativa del medico curante ed eventuali esenzioni.
- Cosa devo portare con me alla visita Allergologica per rinite e/o asma allergico ?
Se disponibili portare con se referto di precedenti visite ORL/ pneumologiche e di esami radiologici (es.TAC dei seni paranasali; di Rx del torace).
- Soffro di rinite allergica che risponde bene alla terapia suggerita dal medico di famiglia: una visita allergologica può essere utile?
Solo se si intende sostituire la terapia farmacologica con la terapia immunologica con allergeni (AIT), i cosiddetti vaccini per l’allergia.
- I vaccini per l’allergia funzionano?
Numerosi studi attestano che l’ AIT è efficace su rinite allergica, asma bronchiale ed allergia veleno di imenotteri. Se le condizioni cliniche del paziente sono idonee, l’ AIT è l’unica strategia che consente di intervenire specificamente sulla causa dell’allergia, eliminando o attenuando al massimo il livello dell’infiammazione allergica negli organi coinvolti dall’allergia. Si tratta di un trattamento che va protratto per almeno 3 anni per ottenere, non solo la scomparsa dei sintomi durante la sua somministrazione, ma la loro duratura assenza per molti anni dopo la sua sospensione.
- Soffro di asma bronchiale che curo con uno spay al bisogno, che fa immediatamente scomparire i sintomi : una visita allergologica può essere utile?
L’uso frequente di farmaci al bisogno non è la terapia dell’asma ma indica una condizione di instabilità della malattia che deve essere rapidamente corretta. Una visita allergologica consente di impostare una terapia idonea a prevenire improvvisi aggravamenti , che possono essere anche molto gravi
- Soffro di asma bronchiale allergico che non risponde bene ai farmaci e mi costringe ad assumere 2-3 volta all’anno antibiotici e cortisone in compresse o punture: una visita allergologica mi può aiutare?
Forse si, sono disponibili nuovi farmaci biologici che su specifiche forme di asma possono indurre un netto miglioramento dei sintomi.
- Sono allergico ai pollini e non mi è stato mai somministrato il mezzo di contrasto per indagini radiologiche, devo fare indagini allergologiche per valutare il rischio della somministrazione?
No, nel singolo soggetto il rischio di effetti indesiderati non è superiore a quello della popolazione generale.
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- Cosa devo portare con me alla visita allergologica per sospetta allergia a farmaci?
E’ necessario portare con se il nome dei farmaci che hanno causato la reazione (dichiarazione del medico curante, possono essere utili anche etichette o foglietti illustrativi dei farmaci coinvolti negli eventi avversi). Se la reazione ha causato un accesso al Pronto Soccorso portare i documenti del descrivono la reazione. Se la reazione si è manifestata durante un ricovero procurarsi la cartella clinica. E’ altrettanto importante munirsi della lista dei farmaci abitualmente assunti e ben tollerati, fornita dal medico di famiglia.
Non tutti gli effetti indesiderati da farmaci hanno un’origine allergica, verificare col il medico di famiglia se la reazione indesiderata sia compatibile con una reazione allergica, e se per il farmaco in questione sia presente un’attendibile diagnostica allergologica.
- Ho manifestato una reazione indesiderata a farmaco: la visita allergologica mi può aiutare?
Solo una minoranza di reazioni indesiderate a farmaci sono reazioni allergiche, la gran parte delle reazioni a farmaci fanno riferimento a situazioni diverse dall’allergia. Inoltre test allergologici affidabili sono limitati ad un piccolo gruppo di farmaci. Per eviare tempo perso e delusione delle aspettative, prima di prenotare una visita allergologica verifica col tuo medico se la visita allergologica può effettivamente aiutarti a risolvere il tuo problema.
- Non ho mai avuto reazioni indesiderate con i farmaci, ma vorrei sapere se posso sviluppare una allergia a farmaci: la visita allergologica mi può aiutare?
No, attraverso la visita allergologica si può verificare l’origine allergica delle reazioni avvenute, ma non si prevedono quelle future.
- Sono allergico ai pollini e non mi è stato mai somministrato il mezzo di contrasto per indagini radiologiche, devo fare indagini allergologiche per valutare il rischio della somministrazione?
No, nel singolo soggetto il rischio di effetti indesiderati non è superiore a quello della popolazione generale.
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- Sono sovrappeso: prenotare una visita allergologica è la scelta giusta per la mia malattia?
No, L’aumento di peso e l’obesità non sono patologie allergiche, né si giovano di dieta guidate da test diagnostici allergologici
- Nel vostro centro di allergologia ai possono effettuare test per l’intolleranza alimentare ?
No, Il nostro centro diagnostico non effettua test per intolleranze alimentari. perché la validità scientifica dei cosiddetti test per intolleranze alimentari non è confermata dai documenti ufficiali delle società scientifiche allergologiche italiane (AAIITO e SIAAIC) e dalla società scientifica europea di allergologia ed immunologia clinica (EAACI).
- L’assunzione di alcuni alimenti si associa a gonfiore addominale e/o difficolta digestive: prenotare una visita allergologica è la scelta giusta ?
I test allergologici non forniscono attendibili informazioni sui disturbi gastrointestinali aspecifici (difficolta digestive, vomito , diarrea alternata a stipsi, gonfiore addominale, etc) è meglio rivolgersi allo specialista gastroenterologo per chiarire la diagnosi
- Ho un prurito cronico da molto tempo posso avere un’ allergia alimentare?
Il prurito cronico non è un sintomo di allergia alimentare.
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- Ho un prurito cronico da molto tempo posso avere un’ allergia alimentare?
Il prurito cronico non è un sintomo di allergia alimentare.
- Ho una dermatite con prurito da molto tempo, una valutazione allergologica mi può aiutare?
Le malattie cutanee con prurito sono varie.
Sarebbe meglio rivolgersi dapprima allo specialista dermatologo per definire la diagnosi.
Se invece la sua patologia è un’orticaria cronica, l’allergologo può essere utile alla risoluzione dei sintomi.
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- Cosa fare dopo una reazione grave a punture di insetti ?
Appena dimessi dal Pronto Soccorso prendere contatto col nostro Centro per ottenere la terapia d’emergenza ed avviare la terapia specifica con allergeni.
E’ disponibile una diagnostica molto affidabile ed una immunoterapia con allergeni molto efficace per impedire la recidiva di reazioni gravi da punture di api e vespe.
- Cosa fare per le reazioni cutanee da puntura di zanzare, moscerini , ragni etc. ?
Si possono utilizzare solo farmaci sintomatici come antistaminici o cortisonici locali o generali che ti consiglierà il tuo medico di famiglia.
Non è attualmente disponibile né una diagnostica né una terapia specifica con allergeni per le reazioni cutanee a puntura di insetti.
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Si possono utilizzare solo farmaci sintomatici come antistaminici o cortisonici locali o generali che ti consiglierà il tuo medico di famiglia.
Non è attualmente disponibile né una diagnostica né una terapia specifica con allergeni per le reazioni cutanee a puntura di insetti.
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Normalmente le valutazioni chirurgiche, radiologiche ed esami ematici vengono eseguiti in regime ambulatoriale. In caso gli esami ematici confermino l’operabilità, il paziente viene ricoverato il giorno prima dell’intervento chirurgico.
Se nella giornata predefinita viene invece eseguito un trapianto di fegato in urgenza, l’intervento chirurgico programmato sarà rinviato alla prima data utile.
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La durata è altamente variabile in base alla tipologia e quindi complessità chirurgica.
Mediamente la parte chirurgica (a cui vanno aggiunti i tempi di preparazione infermieristica ed anestesiologici) richiede almeno 3 ore di intervento.
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I tempi di attesa per trapianto di fegato variano ampiamente in base alla disponibilità di un donatore compatibile per gruppo sanguigno e dimensioni antropometriche ed alla gravità della disfunzione del fegato o alla presenza di un epatocarcinoma.
Il tempo medio di attesa nel nostro centro è di 154 (1-993) giorni.
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Quando da parte del centro trapianti vi è la segnalazione di un possibile donatore di organi, il paziente idoneo al trapianto viene contattato telefonicamente ad uno dei numeri telefonici forniti al momento della iscrizione in lista di attesa.
Al paziente verrà richiesto di riferire lo stato attuale di salute, con particolare attenzione a eventuali segni di infezione (febbre, tosse, lesioni cutanee), che potrebbero rappresentare una controindicazione momentanea al trapianto.
Secondo il tempo a disposizione dell’equipe dei chirurghi, che valutano il fegato del donatore e la lontananza del paziente dal centro Trapianti, si potranno scegliere diverse modalità di trasporto per l’arrivo del paziente in reparto.
Il paziente potrà raggiungere Ancona con la propria auto (si raccomanda di non guidare personalmente, per l’evidente stato di ansia), oppure potranno essere attivati trasporti speciali (ambulanza, aereo di linea o militare) tramite il servizio del 118, chiamato dal centro di coordinamento del centro trapianti.
All’arrivo in reparto, il paziente viene accolto dal medico di guardia e vengono eseguiti alcuni esami ematici, colturali e radiologici ed un elettrocardiogramma per controllare che lo stato clinico generale non sia cambiato dall’ultimo controllo e che non siano comparse controindicazioni al trapianto.
Prima dell’intervento sarà richiesto al paziente il consenso per l'esecuzione del trapianto con un organo che provenga da un donatore con caratteristiche particolari e per l'eventuale partecipazione a studi clinici condotti dai medici che si occupano di trapianto di fegato.
Prima dell’invio in sala operatoria il paziente verrà sottoposto ad un clistere evacuativo per la pulizia intestinale e ad profilassi antibiotica, ed ad una doccia con saponi particolari.
Il paziente deve rammentare che, talvolta, il fegato del donatore valutato dalla equipe chirurgica può risultare non idoneo al trapianto, con conseguente annullamento dell’intervento programmato e ritorno a casa con un nulla di fatto.
Tale situazione può ripetersi anche più volte.
Tutto questo viene fatto nell’interesse del paziente, infatti se si evidenzia un dubbio consistente sulla vitalità dell’organo o il rischio appare sproporzionato rispetto all’eventuale beneficio per il ricevente, il chirurgo può rifiutare fino all’ultimo momento di effettuare il trapianto.
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Il giorno della dimissione viene consegnata al paziente la lettera di dimissione con tutti i dettagli dell'intervento chirurgico eseguito, la terapia domiciliare prescritta, le precauzioni da adottare e le date dei successivi controlli ambulatoriali.
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L'esofagogastroduodenoscopia è un esame diagnostico che consente di guardare direttamente all'interno di esofago, stomaco e duodeno, rilevando eventuali patologie.
A tale scopo si utilizza un tubo flessibile ("gastroscopio"), fornito sulla punta di una telecamera e una luce.
Prima della procedura viene somministrata in bocca una piccola dose di anestetico locale sotto forma di spray.
In caso di necessità, è possibile somministrare farmaci sedativi per via endovenosa.
Dopo procedure operative il paziente sarà trattenuto per qualche ora presso la struttura in osservazione clinica.
Talvolta il medico può ritenere opportuno prelevare, nel corso dell'esame, piccoli frammenti di tessuto (biopsie), che vengono successivamente inviati al laboratorio per l'analisi istologica.
Il prelievo di tali frammenti, che risulta del tutto indolore e sicuro, si effettua mediante l'uso di pinze che vengono introdotte attraverso la sonda stessa.
Pertanto, il paziente deve riferire all’operatore l’assunzione di farmaci anti-aggreganti e/o anticoagulanti prima di iniziare la procedura. Le complicanze dell’ esofagogastroduodenoscopia sono estremamente rare; le più comuni sono quelle:
- cardiorespiratorie (0,7%), legate generalmente alla sedazione farmacologica,
- la perforazione (0,03), legata alla presenza di particolari condizioni anatomiche (osteofiti cervicali, diverticoli di Zenker, stenosi esofagee e neoplasie)
- il sanguinamento (0,06%), che si verifica più frequentemente in caso di piastrinopenia (cioè basso numero di piastrine nel sangue), di malattie della coagulazione o in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti.
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La colonscopia è un esame diagnostico che consente al medico di vedere all'interno dell’intestino crasso, cioè il colon, attraverso l’impiego di un tubo flessibile ("colonscopio") fornito di una telecamera sulla punta ed una luce propria.
Tale procedura deve essere preceduta da un'adeguata preparazione poichè l'intestino può essere valutato accuratamente solo in assenza di feci.
L'esame ha una durata variabile e può provocare dolore, dovuto soprattutto all'immissione di aria nel viscere ed alla progressione dello strumento attraverso le normali curvature del colon.
Per questa ragione, prima e durante l'esame, potranno essere somministrati farmaci sedativi ed antidolorifici (sedo-analgesia), per aiutare a sopportare meglio la procedura.
L'effetto dei sedativi somministrati durante l’esame controindica la guida di autoveicoli e l’uso di macchinari il giorno stesso dell'esame.
Sebbene la colonscopia sia una procedura abbastanza sicura, essa può essere gravata da alcune complicanze, che possono richiedere un intervento chirurgico d’urgenza:
- perforazione (1 persona su 1000),
- sanguinamento (3/1000),
- morte (1-3/1000).
Altre complicanze sono legate alla situazione clinica del paziente ed alla sedo-analgesia.
In pazienti anziani, cardiopatici e neuropatici la preparazione intestinale può indurre la comparsa di squilibri idro-elettrolitici.
Complicanza rara è la rottura della milza.
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L'ecografia endoscopica è un esame diagnostico che consente al medico di effettuare una ecografia direttamente all'interno dell’esofago, stomaco e duodeno, oppure del colon, diagnosticando e stadiando eventuali patologie di pertinenza gastroenterologica e non.
A tale scopo si utilizza una sonda, l’ecoendoscopio, che è come un gastroscopio munito in punta di telecamera e sonda ecografica, o, in alternativa, una sonda miniaturizzata (minisonda) che viene inserita all’interno di un endoscopio convenzionale.
Per poter visualizzare adeguatamente le strutture da studiare sarà posto intorno alla sonda ecografica un palloncino di lattice pieno d’acqua e/o sarà immessa direttamente una certa quantità di acqua libera nel viscere da esplorare.
Speciali ecoendoscopi consentono inoltre di effettuare un prelievo con ago sottile direttamente a livello delle strutture che vengono visualizzate durante l’esame.
Con questa metodica è possibile prelevare una piccola quantità di tessuto per l’esame citologico e/o istologico, aspirare liquido da cisti, pseudocisti o raccolte con finalità sia diagnostiche che terapeutiche.
Prima dell'esame potranno essere somministrati una piccola dose di anestetico locale sotto forma di spray e farmaci sedativi ed antidolorifici per via endovenosa (sedo-analgesia).
L'ecografia endoscopica è oggi una procedura abbastanza sicura e, in caso di esami diagnostici, il rischio di perforazione è sovrapponibile a quello di una endoscopia tradizionale (circa 0.07%).
Le complicanze legate alla procedura operativa (pancreatite, emorragia, peritonite biliare), anche se rare (2.5%) ed imprevedibili, possono essere gravi.
Il rischio infettivo è sovrapponibile a quello della endoscopia tradizionale.
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