La sclerosi multipla colpisce prevalentemente i giovani adulti, in particolare il sesso femminile e provoca disturbi neurologici di varia natura che possono colpire la vista, il sistema motorio, l’equilibrio etc. con un andamento a ricadute e remissioni.
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Al momento i neurologi esperti in Sclerosi Multipla possono utilizzare numerose terapie di prima o di seconda linea a seconda della gravità di malattia. Questi farmaci hanno principalmente lo scopo di prevenire la formazione di placche demielinizzanti nel sistema nervoso centrale e quindi la progressione della malattia.
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L'esame è finalizzato alla valutazione strutturale e funzionale delle arterie carotidi ed arterie vertebrali, i principali vasi che irrorano l'encefalo. L'esame è indicato nei pazienti che presentano fattori di rischio vascolare (ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, abitudine tabagica, diabete mellito). In caso di presenza di lesioni che occludono parzialmente il vaso è utile ripetere l'esame periodicamente per valutare l' eventuale progressione del restringimento vasale.
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L'utilità del Doppler transcranico è riservata alle ripercussioni emodinamiche cerebrali legate alla presenza di una stenosi carotidea serrata (maggiore o uguale al 70%)
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L'epilessia è una condizione patologica caratterizzata dal ripetersi di crisi epilettiche, dovute ad una transitoria iperattività dei neuroni (cellule nervose cerebrali).
Le crisi epilettiche, di solito stereotipe nello stesso soggetto, sono in genere imprevedibili, di breve durata e con inizio e termine improvvisi.
Le crisi si possono manifestare con sintomi diversi da caso a caso, a seconda della funzione dei neuroni cerebrali coinvolti.
La manifestazione clinicamente più eclatante è la sospensione improvvisa e non preavvertita della coscienza con caduta a terra, irrigidimento diffuso e comparsa di fenomeni convulsivi.
Talora la perdita di coscienza è preceduta da sensazioni prodromiche (la cosiddetta “aura” epilettica).
Esistono casi in cui la manifestazione clinica della crisi è rappresentata da un breve stato di confusione e di perdita del contatto con l’ambiente circostante che si possono accompagnare ad azioni compiute in modo automatico (masticare, inghiottire, parlare, toccare o spostare gli oggetti) o ad un arresto della attività motoria.
In questi casi di solito il paziente non ricorda quanto avviene e può non accorgersi neanche che la crisi è avvenuta.
Ci sono infine situazioni in cui la coscienza viene conservata ed il paziente può presentare solo un brusco movimento o un cambiamento della posizione di un arto, o avvertire percezioni particolari come una sensazione mal definibile che dallo stomaco che sale verso la gola, lampi di luce, rumori, formicolii ad una parte del corpo, gusti o odori strani e spesso sgradevoli, improvvisi stati d’animo di angoscia o euforia, l’impressione di vivere in sogno, fugaci ricordi del passato, ecc. In questi casi il paziente ricorda gli eventi e sa riferire con esattezza quanto gli accade.
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La guarigione nell’epilessia è una possibilità scientificamente provata. La diversificazione dell’epilessia in base alle caratteristiche cliniche ed elettroencefalografiche in sottogruppi, permette di identificare quali sono i pazienti che hanno una probabilità di guarigione.
Anche le forme più gravi possono col tempo, seppure raramente, andare incontro ad una remissione delle crisi. Tuttavia la maggior parte dei pazienti con epilessie a esordio infantile, sia idiopatiche che criptogenetiche o sintomatiche di una lesione cerebrale, deve esser controllata con i farmaci per periodi molto lunghi, talora per tutta la vita.
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Mantenere la calma e lasciare che la crisi evolva.
Proteggere la persona durante la crisi, da possibili pericoli o traumi; ruotarla su un fianco, rimuovere gli occhiali.
Non tentare di aprire la bocca al soggetto, né di introdurre oggetti.
Chiamare il 118 se la crisi è prolungata, o qualora comparissero più crisi successive.
Se non si è trattato di una “prima crisi”, il contatto con la struttura sanitaria potrebbe non essere immediatamente necessario.
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Il termine cefalea indica genericamente il mal di testa.
Esistono tante cause di cefalea, tutte descritte in una classificazione internazionale prodotta dalla IHS (International Headache Society) che ha prodotto i criteri clinici per effettuare le singole diagnosi.
Le cefalee sono suddivisibili in due grossi ambiti: le CEFALEE PRIMARIE, quelle in cui il mal di testa è la malattia e tende e a ripetersi ciclicamente (esempi sono le emicranie, la cefalee tensive e la cefalea a grappolo) e le CEFALEE SECONDARIE, quelle in cui il mal di testa è causato da altra malattia (esempio una meningite, una emorragia, una sinusite ecc.).
Lo scopo dell’ambulatorio dedicato alle cefalee è identificare e distinguere le diverse forme applicando i criteri diagnostici IHS al fine di impostare trattamenti farmacologici appropriat,i seguendo le indicazioni delle Linee Guida Internazionali.
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L’insonnia è un disturbo definito come la percezione di un sonno come insufficiente o insoddisfacente e descritto come difficoltà ad iniziare o a mantenere il sonno, risveglio precoce mattutino e sonno poco ristoratore.
La durata del disturbo varia da paziente a paziente e può subire modificazioni nel corso della vita di uno stesso individuo.
Può infatti essere occasionale, transitoria o cronica.
Può essere secondaria e cioè rappresentare un sintomo di altri disturbi internistici o psicologici o presentarsi in assenza di cause che la possano giustificare (insonnia idiopatica).
Il trattamento può essere farmacologico o basarsi su strategie d'intervento non farmacologico che si sono rilevate molto efficaci sia nel migliorare la qualità del sonno degli insonni sia nel facilitare la sospensione dell'utilizzo dei farmaci.
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La diagnosi di OSAS non può prescindere da una valutazione strumentale per l'intera durata della notte.
Prima di avviare un paziente con sospetto di OSAS al percorso diagnostico strumentale debbono essere ricercati i seguenti sintomi e segni: russamento abituale e persistente, pause respiratorie nel sonno riferite dal partner, risvegli con sensazione di soffocamento in soggetto russatore, sonnolenza diurna, BMI >29, circonferenza collo >43 cm (M) o 41 cm (F), presenza di situazioni anatomiche che determinano una riduzione del calibro delle prime vie aeree (dismorfismi cranio-facciali, anomalie oro-faringee, ecc.).
L'OSAS rappresenta un fattore di rischio cardio e cerebrovascolare ed è pertanto importante formulare una corretta diagnosi per intraprendere un adeguato trattamento.
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La scintigrafia è un’indagine non invasiva in grado di evidenziare nell’organo corporeo esaminato alterazioni funzionali che spesso sono espressione della fase iniziale di una malattia.
Questa tipologia di esami prevede la somministrazione per via endovenosa e solo raramente per via orale, di un radiofarmaco la cui natura fa sì che non vi siano rischi di reazione allergica o di intolleranza: non si tratta di mezzo di contrasto.
Per la maggior parte degli esami scintigrafici non è necessaria alcuna preparazione particolare; solo in alcuni casi è richiesto il digiuno, e/o una breve sospensione di alcune terapie farmaco- logiche: queste indicazioni Le verranno fornite alla prenotazione e saranno concordate con il suo medico curante.
NOTA BENE
► È da evitare la scintigrafia in caso di gravidanza accertata o presunta.
In caso di dubbio è ASSOLUTAMENTE necessario riferirlo al personale sanitario.
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L’esame si articola in più fasi:
- Accettazione-Accoglienza presso lo sportello al piano terra (0) della Radiologia per l’utenza esterna e direttamente in Medicina Nucleare al piano -1 per i ricoverati.
- Valutazione da parte del medico nucleare dell’appropriatezza dell’esame e controllo della documentazione clinica.
E’ importante quindi che porti con sé la documentazione in Suo possesso (risultati istologici, referti ed immagini di TAC, risonanza magnetica, o altro). Verranno fornite informazioni relative alla modalità di esecuzione, ai tempi di attesa.
- Somministrazione del tracciante. Un infermiere La seguirà durante la fase di preparazione all'esame, durante e dopo la somministrazione del radiofarmaco.
- Il tempo d’attesa prima dell’acquisizione delle immagini varia in base al tipo di radiofarmaco e al tipo di indagine. Le verrà chiesto di bere se indicato, e fatta accomodare in sala di attesa dove sostare e dove sono situati i servizi igienici che dovrà utilizzare.
- Durante l’Esecuzione dell’esame un tecnico di radiologia si occuperà dell'acquisizione delle immagini. La gamma camera potrà rimanere immobile o muoversi lungo o attorno al suo corpo, ma Lei dovrà mantenere la posizione il più possibile.
- Congedo da parte del medico nucleare, una volta valutata la corretta esecuzione dell’esame.
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Al termine della procedura, rimarrà debolmente radioattivo per un certo numero di ore che varia a seconda del farmaco e dalla dose usata.
Questo non comporta un rischio significativo per le persone che le stanno vicino. Tuttavia le verrà consigliato di evitare lo stretto e prolungato contatto con donne in gravidanza e bambini nelle 24 ore successive all’esame.
È consigliabile bere acqua (se non contro-indicato) per favorire l'eliminazione per via uri- naria della radioattività.
Potrà svolgere tutte le normali attività quotidiane: non vi sono controindicazioni.
Ulteriori informazioni e prescrizioni specifiche potranno essere fornite dal medico nucleare.
Se Le rimanessero ancora dubbi o incertezze o non avesse compreso qualche aspetto relativo alla procedura, il personale sanitario sarà a Sua disposizione per ulteriori informazioni.
La invitiamo (dopo l’iniezione del radiofarmaco) a non trattenersi più del tempo neces- sario con il personale sanitario che l’assisterà (che sarà comunque a sua disposizione per ogni necessità) per limitarne l’esposizione lavo- rativa alle radiazioni ionizzanti.
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La PET/TC è una metodica medico-nucleare che utilizza radiofarmaci emittenti positroni per studiare, in modo non invasivo, i processi fisiologici e fisiopatologici del corpo umano.
L’esame viene eseguito contemporaneamente ad un’acquisizione TC a bassa dose.
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- Accettazione-Accoglienza presso lo sportello al piano terra della Radiologia e poi al piano -1
- Valutazione da parte del Medico Nucleare sull’appropriatezza dell’esame e della docu- mentazione relativa alla Sua patologia.
È importante quindi esibire eventuali documentazioni cliniche di cui sia in possesso (risultato istologico, referti ed immagini di TAC, riso- nanza magnetica, o altro).
- Successivamente, sarà fatto accomodare in sala preparazione/iniezione dove Le potrà essere misurata la glicemia. Si procederà poi alla somministrazione del radiofarmaco.
- Il radiofarmaco utilizzato è una sostanza radioattiva somministrata per via endovenosa, che non provoca alcun effetto collaterale o reazione allergica.
Non è un mezzo di contrasto.
- Una volta somministrato il radiofarmaco, Le sarà chiesto di attendere in una sala d’attesa per circa 60 minuti, tempo necessario perché il tracciante si distribuisca nei tessuti corporei.
- Durante il periodo d’attesa dovrà bere circa un litro d’acqua (se clinicamente non controindicato) e dovrà cercare di limitare i movimenti per permettere una distribuzione omogenea ed ottimale del tracciante.
Potrà urinare ogni volta che lo desideri, ma è raccomandabile farlo appena prima di iniziare l’acquisizione delle immagini PET/TC
- Successivamente inizierà l'esame vero e proprio: le sarà chiesto di prepararsi rimuovendo eventuali oggetti metallici dalla sua persona.
- Verrà quindi fatta accomodare sul lettino del tomografo ed entrare lentamente all'interno di un anello in grado di produrre le immagini.
- Terminato l’esame potrà rivestirsi e Le sarà chiesto di attendere circa 10 minuti in sala d’attesa. Il medico verificherà la corretta esecuzione dell’esame e verrà congedato.
NOTA BENE ► La invitiamo (dopo l’iniezione del radiofarmaco) a non trattenersi più del tempo necessario con il personale sanitario che l’assisterà
durante l’esame (che sarà comunque a sua disposizione per ogni necessità) per limitarne l’esposizione lavorativa alle radiazioni
ionizzanti.
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SI, al termine dell'esame è possibile mangiare normalmente.
Evitare possibilmente luoghi pubblici nell'arco della giornata (bar, mense e ristoranti).
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SI, non vi è alcuna controindicazione.
E’ consigliabile bere abbondantemente al fine di accelerare l’eliminazione della radioattività dall’organismo, se non controindicato.
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NO, la quantità di radiazioni è bassissima.
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È opportuno evitare il contatto con donne in stato di gravidanza, bambini e adolescenti per le successive 12 h.
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Cercate di evitare di guidare voi stessi l’automobile nelle prime 4-6 settimane dalla dimissione perché i vostri tempi di reazione potrebbero essere rallentati a causa della debolezza oppure per via dei farmaci che avete assunto.
Inoltre i movimenti della guida potrebbero causare dolori acuti alle ferite.
In questa fase sarà bene evitare anche l’uso della bicicletta, motocicletta o motorino.
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