L'ATTIVITÀ' NEL PRONTO SOCCORSO (prime 3 ore)
L'arrivo al Pronto Soccorso dovrebbe essere preceduto da una comunicazione fornita dal personale del 118 che prende in carico il paziente, cosicchè il personale ospedaliero sia già allertato e pronto a riceverlo.
Presso il Pronto Soccorso il paziente dovrebbe essere sottoposto a:
- Esame obiettivo generale da parte del Medico di Pronto Soccorso in servizio
- Raccolta di tutte le informazioni relative all’accaduto
- Raccolta di tutte le informazioni relative alla storia clinica del paziente ed alla terapia in atto
- Prelievo di sangue per gli esami ematici di base
- Elettrocardiogramma
- Consulenza da parte del Neurologo che effettua un esame obiettivo neurologico e pone l’indicazione ad effettuare un esame radiologico come la TC della testa.
Nel caso di ictus cerebrale, il paziente dovrebbe riuscire ad arrivare in Pronto Soccorso prima possibile per avviare tutte le terapie specifiche.
In particolare, nel caso di ictus cerebrale di tipo ischemico, dovrebbe riuscire ad arrivare prima che siano passate 4 ore e mezza dall’esordio dei sintomi perché, se non vi sono controindicazioni (valutate dal neurologo), il paziente può essere sottoposto ad un procedimento di fibrinolisi (viene iniettata una sostanza in grado di sciogliere rapidamente il coagulo che sta chiudendo il vaso sanguigno).
Nel periodo successivo al trattamento, vengono monitorati i parametri vitali (pressione sanguigna, frequenza cardiaca, saturazione dell’ossigeno,..) e l’andamento dei sintomi neurologici.
Se esistono delle controindicazioni al trattamento di fibrinolisi (paziente in trattamento con anticoagulanti, esordio dei sintomi non determinabile,..) e la TC encefalo ha escluso che ci sia un’emorragia in corso, viene praticata la terapia con farmaco antiaggregante per facilitare il miglioramento dei sintomi.
Se invece l’ictus è di tipo emorragico (cioè la TC encefalo ha messo in evidenza la presenza di una raccolta di sangue nel capo), deve essere richiesta la consulenza di un Neurochirurgo o del Radiologo Interventista per valutare se ci siano indicazioni ad un intervento chirurgico.
Se non ci sono, vanno monitorizzati attentamente tutti i parametri vitali (in particolare la pressione arteriosa).
Le indicazioni ad un intervento chirurgico possono essere rappresentate dall'evacuazione degli ematomi intraparenchimali di volume rilevante, dal trattamento dell'emorragia subaracnoidea o, in caso di infarto cerebrale esteso, da una estesa decompressione.
La neuroradiologia interventistica può essere attivata in urgenza per il trattamento endovascolare di aneurismi o di malformazioni arterovenose.
Il paziente viene poi trasferito presso la Stroke Unit o, se non ci sono posti disponibili, presso la Clinica Neurologica.
Troverete i riferimenti della Stroke Unit e dell'U.O. di Neurologia degli AOR e dell'AV2 presso la sezione Strutture Operative di Riferimento.
DI SEGUITO IL MATERIALE PER I PROFESSIONISTI: PROFILI ASSISTENZIALI ICTUS PRESSO LE DIVERSE STRUTTURE